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Regole e leggi

Bollo Auto

Il bollo auto è una tassa sul possesso di un’auto. È obbligatoria per tutti i veicoli e si paga tutti gli anni per ogni mezzo in nostro possesso anche in caso di mancato utilizzo.
Normalmente la scadenza del bollo auto avviene nello stesso periodo dell’immatricolazione ed il pagamento deve essere effettuato entro 30 giorni dalla stessa.

Novità 2019

Quest’anno, attraverso la Legge di Bilancio 2019, sono state introdotte diverse novità riguardo questa imposta:

  • innanzitutto l’entrata in vigore di ecotasse ed ecobonus (per approfondire è possibile consultare questo articolo);
  • condono bollo con la pace fiscale (che sostanzialmente prevede, per le cartelle inferiori ai 1000 euro di importo ed emesse per il mancato pagamento del bollo auto tra il 2000 e il 2010, la possibilità di richiedere la rottamazione e il conseguente annullamento del contenzioso);
  • inoltre c’è la riduzione del bollo sulle auto storiche 2019 sulle quali è possibile arrivare a risparmiare fino al 50%.

Esenzioni

È necessario ricordare anche che ci sono alcune categorie che sono completamente esenti dall’imposta del bollo auto. Per coloro che risultano titolari della legge 104 (cioè il riferimento legislativo “per l’assistenza, l’integrazione sociale e i diritti delle persone handicappate“).

Le persone esenti dal pagamento del bollo sono:

  • i non vedenti;
  • le persone sorde;
  • coloro che sono affetti da handicap psichici o mentali;
  • persone con gravi limitazioni della capacità di deambulazione;
  • e per concludere le persone con ridotte o impedite capacità motorie;
  • i possessori di auto elettriche immatricolate da meno di cinque anni;
  • i possessori di auto auto ibride acquistate nel 2019.

I poteri delle Regioni

Per concludere è bene ricordare che da maggio 2019 le Regioni hanno io potere di prendere decisioni anche in tema di bollo auto potendo stabilire date specifiche per il pagamento (anziché il mese successivo all’immatricolazione) o aggiungere eventuali esenzioni fiscali.
Questi procedimenti possono avvenire a patto che la regione non aumenti la pressione fiscale oltre i limiti consentiti dallo stato.

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Manutenzione

Ricarica gas dell’aria condizionata dell’auto

Tra i più importanti interventi di manutenzione dell’auto c’è la Ricarica gas dell’aria condizionata dell’auto.
Per ricaricare l’aria condizionata per l’auto bisogna ripristinare la quantità massima disponibile di gas refrigerante.
Infatti il raffreddamento avviene se il gas è a livello, altrimenti si verificherà un sempre maggiore un aumento della temperatura, finché il climatizzatore non sarà più in grado di rinfrescare l’abitacolo.
Dopo il rabbocco del gas, ed in assenza di problemi legati a malfunzionamenti o perdite, dopo la ricarica il climatizzatore tornerà a funzionare esattamente come prima.

Ma quando fare il rabbocco o la Ricarica gas dell’aria condizionata dell’auto?

I tempi consigliati, solitamente, sono intorno ai 2 anni, ma spesso capita che, passato questo periodo, la macchina continui a rinfrescarsi tranquillamente. In questi casi non è necessario fare alcuna procedura finché non si riscontra una diminuzione delle performance.
Solo se l’aria condizionata esce calda o non raffredda abbastanza diventa necessario recarsi in un’officina. Inoltre, se dall’ultimo rabbocco si sono percorsi oltre 60.000 chilometri, è bene andare comunque a fare una ricarica con conseguente cambio del filtro disidratatore (che serve per purificare l’aria e togliere l’umidità).
È comunque bene ricordare che la ricarica del condizionatore dell’auto fa parte del tagliando.

E quanto costa?

Per ricaricare il gas dell’aria condizionata dell’auto di solito non serve svenarsi. I prezzi variano da officina ad officina, ma in media si spende sui 70-80 euro (ricordiamo che alla SAF Car Service abbiamo ottimi prezzi a parte da 59,90€).
Inoltre i prezzi variano a seconda delle dimensioni degli impianti refrigeranti dove la quantità di gas varia a seconda della capacità del serbatoio apposito.
I costi invece si possono alzare se dovessero esserci malfunzionamenti o addirittura guasti. I pezzi da cambiare infatti sono abbastanza costosi.
Per concludere è bene specificare che anche il filtro antipolline, quando sporco o intasato, può provocare una perdita di efficenza del climatizzatore. È quindi bene cambiarlo o tenerlo sotto controllo durante la ricarica.

Faccio bene a farlo da solo?

La ricarica dell’aria condizionata per l’auto si può fare anche tramite dei kit in fai da te, ma ci sentiamo di sconsigliarli per non incorrere in inutili ad alcuni rischi.
Con kit fai da te non è infatti possibile riscontrare eventuali perdite di gas, che in officina verrebbero prontamente individuate e bloccate. Inoltre, soprattutto in caso di una vettura nuova e che monta un dispositivo di aria condizionata con gas R1234yf, si può incorrere nel rischio di incendio. Quest’ultimo è infatti meno inquinante rispetto al R134a (usato nella maggior parte delle vetture in commercio), ma molto infiammabile.
Per questi motivi è sempre meglio recarsi in officina per la ricarica dell’aria condizionata.

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Curiosità

#rispettiamoci: la nuova campagna ACI

#rispettiamoci è la nuova campagna di sensibilizzazione verso pedoni e ciclisti lanciata da ACI. Come occasione per il lancio è stato scelto il Giro d’Italia. Quale migliore occasione si sarebbe potuta scegliere?
Il messaggio è che sulle strade bisogna avere rispetto, soprattutto per coloro che risultano più vulnerabili come i ciclisti e i pedoni. La campagna è stata subito condivisa dalla Federazione Ciclistica Italiana e dal Comitato nazionale per la sicurezza stradale raggiungendo in breve tempo oltre i 55milioni di fan e condivisioni.

Lo scopo della campagna

Negli ultimi anni, secondo le statistiche, il numero di persone che girano per strada usando la bicicletta è aumentato notevolmente. E con esso è incrementato anche il numero di incidenti tra auto e bici.
Proprio per questo l’ACI ha deciso di utilizzare proprio il Giro d’Italia per lanciare la sua campagna di sensibilizzazione. Durante l’edizione 2019 sono quindi stati trattati temi di sicurezza stradale per automobilisti, ciclisti e pedoni cercando di portare l’attenzione sui soggetti più vulnerabili.

Purtroppo ogni anno si verificano oltre 17.000 incidenti che coinvolgono biciclette o pedoni e causano feriti o addirittura morti. L’ACI ha dunque cercato di utilizzare il Giro d’Italia per diffondere al meglio un messaggio di prevenzione e sicurezza stradale.

L’appello dell’ACI è stato accolto da tanti appassionati di ciclismo che hanno condiviso la campagna anche sui social utilizzando l’hashtag #rispettiamoci.
Molti atleti di rilievo come il ciclista Vincenzo Nibali e l’ex schermitrice Valentina Vezzali hanno condiviso l’iniziativa.

Le 10 regole di #rispettiamoci

#rispettiamoci, oltre che portare l’attenzione sulla sicurezza stradale, propone 10 regole per la mobilità sicura.
Le regole per gli automobilisti sono:
– rispettare i ciclisti, utenti della strada vulnerabili;
– mantenere una distanza adeguata dai ciclisti, soprattutto in sorpasso;
– non superare una bicicletta per poi svoltare a destra;
– prestare attenzione agli specchietti laterali;
– prima di aprire lo sportello, guardare chi sopraggiunge.

Quelle per i ciclisti, invece, invitano a:
– controllare lo stato e l’efficienza della bici;
– rendersi sempre visibile, soprattutto di notte;
– rispettare le regole della strada, procedendo in fila e magari nelle corsie riservate;
– non usare auricolari o cellulari in sella;
– indossare il casco e vestirsi in modo adeguato.

Un saluto a tutti e… siate carichi!

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