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Inversione degli pneumatici

L’inversione degli pneumatici è un intervento che consiste nel cambiare la posizione delle ruote per avere un’usura uniforme su tutte e quattro le gomme.
Sono tante le opinioni in proposito ed è sempre bene fare riferimento alla casa produttrice sia del veicolo sia degli pneumatici intervenire nel modo giusto. Alcune aziende sconsigliano di invertire le gomme auto, mentre altre ritengono che questa operazione comporti diversi vantaggi.

L’usura delle gomme anteriori sono è diversa rispetto a quelle subite dalle gomme posteriori. Questo è assolutamente normale in quanto le ruote anteriori sono direzionali e progettate in modo diverso rispetto a quelle posteriori. Altri fattori che modificano l’usura sono la distribuzione del peso e la pressione di montaggio. Detto questo è evidente che l’usura non sia mai uniforme sui quattro pneumatici. L’inversione degli pneumatici permette di evitare che alcune ruote siano completamente inutilizzabili, mentre le altre risultino ancora in buono stato o per lo meno siano tranquillamente utilizzabili. Altre aziende, invece, sostengono che l’inversione degli pneumatici comprometta la funzionalità delle ruote. Questo perché gli pneumatici sono progettati in maniera diversa a seconda della ruota su cui devono essere montati.

Come effettuare l’inversione gomme?

Chi decide di invertire gli pneumatici può prendere in considerazione diverse alternative. La prima, molto usata in passato, prevede lo spostamento delle gomme anteriori al posto di quelle posteriori e quelle posteriori davanti, ma sul lato opposto a quello in cui erano montate precedentemente. Questo metodo per l’inversione gomme auto è sempre meno utilizzato. Il seconda alternativa risulta più efficace e vede semplicemente lo scambio degli pneumatici posteriori con quelli anteriori. In questo caso non viene effettuata l’inversione tra destra e sinistra. Questa procedura, senza dubbio più intuitiva, è obbligatoria quando gli pneumatici sono direzionali o presentano un battistrada asimmetrico-direzionale.

Inversione pneumatici ogni quanto?

Questa operazione deve essere effettuata con cadenza periodica. Solitamente è necessario procedere tra i 5000 km e i 10000 km. Nel caso poi che le ruote siano poco bilanciate, l’inversione degli pneumatici essere sempre seguita dall’equilibratura. Il costo dell’inversione gomme ed equilibratura varia essenzialmente in base all’officina : da SAF Car Service, ad esempio, costa solo 30€. Non essendoci componenti da sostituire ti faremo pagare solo il costo dell’intervento tecnico!
Parlando di inversione pneumatici gli unici fattori da prendere in considerazione sono: costo, frequenza e modalità di intervento. E su tutti e tre questi campi SAF Car Service è un’officina assolutamente competitiva! Vi aspettiamo in provincia di Ferrara a Tresigallo in Piazzale Po 12/A oppure a Codigoro in Viale della Resistenza 13!

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Regole e leggi

L’obbligo di dotazioni invernali

Gomme invernali e catene da neve: le dotazioni invernali

1,7 milioni di italiani a rischio multa

Il 15 novembre scatta l’obbligo di montare (fino al 15 aprile) dotazioni invernali ossia pneumatici invernali/quattro stagioni o, in alternativa, di avere a bordo catene da neve.

Gli italiani rispettano l’obbligo di dotazioni invernali?

Secondo un’indagine commissionata da Facile.it a mUp ResearchNorstat, realizzata su un campione rappresentativo della popolazione patentata italiana, nell’ultimo anno 1,2 milioni di automobilisti hanno guidato senza dotarsi dei dispositivi prescritti dalla legge.
Per quale motivo lo hanno fatto o, meglio NON lo hanno fatto? 471 mila automobilisti (pari all’8% di chi ha viaggiato senza le opportune misure di sicurezza per i pneumatici) ha ammesso di essersene semplicemente dimenticato; curioso notare come, in questo caso, il campione maschile sia più “smemorato” di quello femminile visto che tra gli uomini la percentuale sale all’11%, contro il 5% delle donne. Lascia un pochino stupiti, forse, che 397 mila persone (il 7%) abbiano dichiarato di non aver fatto nulla perché “non potevano permettersi di acquistare gomme invernali/quattro stagioni o catene da neve”.
Il dato che però più di tutti preoccupa è quello relativo ai 347 mila automobilisti (il 6%) che nell’ultimo anno, pur consapevoli dell’obbligo e anche in presenza degli appositi segnali stradali, hanno preferito non fare nulla in quanto ritenevano di poca utilità l’uso di questi dispositivi di sicurezza.
«Oltre agli evidenti rischi in termini di sicurezza e alle possibili sanzioni amministrative, girare in auto su strade che prevedono l’obbligo di catene da neve, gomme invernali o quattro stagioni senza esserne dotati, comporta dei rischi anche dal punto di vista assicurativo» – ricordano a Facile.it – «In caso di incidente, qualora il sinistro fosse stato causato o aggravato proprio dall’assenza della strumentazione obbligatoria, la compagnia potrebbe applicare sull’assicurato il diritto di rivalsa e chiedere un rimborso delle somme pagate ai terzi danneggiati».

cartello-di-obbligo-catene-o-pneumatici-invernali

Ad onor del vero va precisato che l’obbligo di montare dotazioni invernali nel periodo indicato dalla legge vale solo per quelle strade dove l’ente proprietario del tratto ha prescritto, tramite apposita ordinanza e segnaletica, tale obbligo.

1,7 milioni di italiani a rischio multa

Più in generale, la platea di automobilisti potenzialmente a rischio multa quest’anno potrebbe essere addirittura più ampia. Alla domanda “come ti comporti prima di partire per un viaggio in auto al di fuori della tua città”, sebbene 1 rispondente su 2 abbia dichiarato di verificare preventivamente la presenza di ordinanze che impongono l’uso di gomme invernali o catene a bordo, sono ancora molti, più di 1,7 milioni, gli automobilisti che comunque si mettono tranquillamente al volante senza essere in regola con la norma. Evidentemente nessuno di loro è turbato né dai rischi di sicurezza né dall’entità delle pesanti sanzioni cui si espongono dato che la multa va da 85 a 338 euro.

Gli italiani preferiscono le gomme invernali

Come si comportano invece gli automobilisti virtuosi e quali sono le preferenze di chi, nell’ultimo anno, si è messo al volante attenendosi alle indicazioni di legge? La scelta più condivisa è stata quella di montare gomme invernali; lo ha fatto il 34%, vale a dire 12,6 milioni di automobilisti. Una soluzione particolarmente utilizzata nelle regioni del Nord Ovest, dove la percentuale sale addirittura al 56% (contro il 16% rilevato al Sud e sulle Isole).
Al secondo posto si trovano i pneumatici quattro stagioni, montati dal 25,3% dei rispondenti, vale a dire quasi 9,5 milioni di automobilisti; poco meno, 9,3 milioni (il 25%), invece, hanno scelto di trasportare catene da neve, soluzione particolarmente apprezzata nelle regioni del Centro Italia (dove la percentuale sale al 35%).

catene-da-neve

Obbligatorie o no?

L’indagine commissionata da Facile.it ha voluto infine indagare il grado di conoscenza degli italiani rispetto alle indicazioni di legge in relazione ai dispositivi di sicurezza; alla domanda “Secondo lei è obbligatorio avere in auto le catene da neve o, comunque gli pneumatici invernali/quattro stagioni”, l’85% ha risposto affermativamente.
Non sorprende vedere come tale consapevolezza sia superiore nelle regioni del Nord Italia (dove più del 90% dei rispondenti ritengono che catene o gomme invernali siano obbligatorie), mentre al Sud e Isole scende al 72%.
Un dato certamente positivo, anche se andando ad indagare più da vicino il livello di conoscenza dei rispondenti, emerge chiaramente come le opinioni siano differenti e non sempre corrette. Tra coloro che hanno dichiarato che le catene e gomme invernali sono obbligatorie, solo il 35% ha saputo dire con esattezza il periodo e le condizioni nelle quali è necessario dotarsi di tale strumentazione.
Molto spesso, invece, si ritiene erroneamente che durante l’inverno siano obbligatorie ovunque (42%), ci si dimentica che il periodo di prescrizione riguarda anche parte della primavera (25%) o si pensa che siano obbligatorie solo quando si viaggia in montagna (16%). Vi è addirittura un 5% che crede che questi dispositivi siano obbligatori tutto l’anno; convinzione errata quando si parla di gomme invernali che, al contrario, vanno sostituite con pneumatici estivi dopo il 15 aprile.

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Regole e leggi

Seggiolini anti-abbandono: multe a marzo 2020!

Il Governo è al lavoro per far slittare le sanzioni a chi non è in regola con il seggiolino anti-abbandono. Le prime multe arriveranno solo dall’1 marzo 2020.

UTENTI IN RITARDO – Il 7 novembre 2019 è entrato in vigore l’obbligo di avere installato un dispositivo anti-abbandono su tutte le vetture provviste di seggiolini. I dispositivi anti abbandono sono sistemi di allarme volti a segnalare la presenza di un bambino all’interno di un veicolo in sosta. Lo scopo di questi dispositivi è infatti evitarne l’abbandono. L’iter di approvazione della legge era in corso già dall’estate 2018, ma i consumatori si sono fatti trovare impreparati e non hanno acquistato per tempo questi utili sistemi di sicurezza, rischiando così di incappare nelle multe previste per i trasgressori. Con la prima infrazione si incorre in una multa di 81 euro e la decurtazione di 5 punti dalla patente. In caso di recidiva nei due anni successivi la multa aumenta fino a 326 euro più la sospensione della patente da 15 giorni a 2 mesi.
Il Ministero dei Trasporti ha deciso però di posticipare al 1 marzo 2020 l’avvio delle multe.

SI ATTENDE L’EMENDAMENTO – A riportarlo è il sito del Ministero, dove si legge che il Governo sta lavorando per ritardare il via alle contravvenzioni, dando tempo così alle famiglie di acquistare i seggiolini anti-abbandono. Il ritardo avverrà tramite un emendamento inserito nella Manovra finanziaria per il 2019 (che sarà approvata entro il 31 dicembre). A questo emendamento stanno lavorando sia il Partito Democratico che il Movimento 5 Stelle. Fino a quando l’emendamento non verrà approvato, tuttavia, le Forze dell’Ordine potranno multare chi non è in regola. (Per ulteriori chiarimenti sui seggiolini anti-abbandono è consigliato dare un’occhiata alla pagina del Ministero dei Trasporti)

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Regole e leggi

Codice della Strada: le novità del 2019

Gli automobilisti hanno esigenze sempre in continuo cambiamento. Le tecnologie delle infrastrutture dedicate al settore dei trasporti e della mobilità cambiano continuamente ed è necessario che il Codice della Strada sia sempre aggiornato, modificato o implementato.

Il Codice della Strada consiste in un insieme di norme nella forma di codice che regolano la circolazione su strada di pedoni, veicoli e animali.

Entro la fine del 2019 un “nuovo Codice della Strada”

Entro la fine dell’anno corrente il Governo provvederà a varare alcune modifiche del nuovo Codice della Strada, che fino ad ora è già stato rivisto per oltre il 70% dei suoi articoli. Le novità previste, già approvate dalla Commissione Trasporti della Camera dei deputati, hanno l’obiettivo di rispondere a nuove problematiche avvertite dagli utenti della strada e regolamentare con maggior chiarezza aspetti che ancora presentano forti ambiguità, così come sanzionare più severamente alcune infrazioni che godono di eccessiva indulgenza da parte della normativa vigente.

Il cambiamento che ne deriverà è da intendersi come un segnale forte di risposta a preoccupazioni ed esigenze che da tempo sono al centro del dibattito dell’opinione pubblica, soprattutto per quanto riguarda la sicurezza.

Di seguito riportiamo alcune delle più importanti modifiche previste nel Codice della Strada 2019.
nuovo-codice-della-strada-cellulare

Utilizzo del cellulare alla guida

È questa l’infrazione che maggiormente preoccupa l’opinione pubblica e che necessita di una regolamentazione più severa, soprattutto perché si rende ogni anno responsabile di un numero elevato di incidenti per distrazione, anche con gravi conseguenze. Sarà prevista, quindi, la sospensione della patente da 7 a 30 giorni, che, in caso di seconda violazione entro i due anni successivi alla prima, aumenterà da 1 a 3 mesi. La sanzione pecuniaria inoltre passa da un minimo di 161€ euro a un minimo di 422 e da un massimo di 467 a un massimo di 1697€.

Più sicurezza per i giovani ciclisti

Un’altra modifica è volta a tutelare la sicurezza dei più piccoli in sella alla loro bicicletta. È prevista infatti l’introduzione dell’obbligo di indossare il casco per i giovani ciclisti fino ai 12 anni, una misura di sicurezza che sembra assolutamente necessaria nei centri cittadini sempre più trafficati e che, almeno nel caso italiano, stentano ancora a predisporre arredi urbani e infrastrutture stradali adatte a consentire un libero e sicuro spostamento in bicicletta lungo tutta la superficie urbana.

La “strada scolastica”

Una delle idee più innovative di questa revisione del nuovo Codice della Strada riguarda le scuole, e in particolare le strade in prossimità di edifici scolastici. L’obiettivo è quello di limitare il traffico in queste strade specialmente negli orari di attività didattica.

Il lancio di una nuova tipologia di strada, la “strada scolastica”, attraverso limitazioni alla circolazione e la delimitazione di zone a traffico limitato, ha lo scopo di garantire una maggior sicurezza per gli scolari in entrata ed uscita da scuola, che spesso si trovano costretti ad attraversare strade molto trafficate e dotate di scarsa visibilità. Questa novità punta, inoltre, a ridurre il traffico e le congestioni nelle strade antistanti gli edifici scolastici per facilitare le manovre di autoveicoli, scuolabus e altri mezzi adibiti al trasporto di scolari.

Più sanzioni ma anche più controlli

Inoltre, saranno previsti inasprimenti delle sanzioni per coloro che non rispettano i segnali di stop ai passaggi a livello e l’incremento dei controlli con telecamere per fare in modo che ogni infrazione sia adeguatamente rilevata e sanzionata.

Inasprire le sanzioni, infatti, può sicuramente servire a ridurre il numero di infrazioni commesse. La differenza, però, può essere fatta soltanto da un aumento dei controlli che cancellino la presunzione di utenti della strada negligenti di restare impuniti.

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